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Show -Per . | Mae) Noveta un se mi me; * trovavo* in uno stato di lieve NWA . ebbrezza; datomi da uno * Strano liquore, -"nettare di mo re", era scritto sulla bottiglia - % OQ pakato | Liquido come una dénso e bruno che’ lasciava sul patina dolciastra, la ragazza * mi parve precipitare dalltalt™o, nella piccola stan=. za dalle pareti dai legno, bis ion illuninata nella sera’ di scesa -da poco. : ascoltavo una musica tenué, da una vecchia-radio polverosa. A.* cosa stavo pensando? Ecco, forse alle Siepi e spine, che il <#*. grande calore del :pomériggio lasciano vedere quad e la-le more * succosee. Qualeuna e' stata divorata a mezzo dagli uceelli e sta dissecando .al sole. Un calabrone, nel silenzio della valle, pro duce un ronzio insisterite. ba musica che ‘ascoltavo, aveva per. *. me un solo valore evocativo, mi ritornava nella mente quel ronzZLo tante volte udito nelle mie passeggiate lunzgo le siepi. Un vero angelo-precipito! nella stanza. Forse i miei occhi sono troppo abituati alle subblinmi visioni della pittura italia na, e facilmente cado nel fantastico. Molte volté la vita reale assume per me aspetti giat.stabdiliti-dai colori sulla tela. Ma non posso sfuggirea questa; a di-incantesimo. Come. dimenticare, in un caso come questo, i‘meravigliosi angeli che precipi tano ta’? nel bel mezzo di un quadro con una geet rditiva veridici- La ragazza si sodette is una srande poltrona, ad un angolo della stanza. Sémbrava sopra una scena, é noi tutti a guardare. Credo che inconscianente ella sappia tutto il valore della-sua* bellezza, e come Dio 1'abbia mandata su questo mondo per’ rasse=renare le menti degli uomini. Cosi' il suo atteggiamento, pure* sdpendosi molto-° osservata a, era quanto ‘mal naturale, privo ad Ogni-eccitazione, e non adornato-da vezzi artificiosi. : Mt trovavo: trad venéti ‘ed ella’ pure’ era veneta. Nel mio cud re elevai un inno alla béllezgza della mia razza.. Dopo tre anni® di lontananza dalla mia terra;:essa mi‘riapparve con tutto il ° suo splendore. Attraverso quella bella creatura io ‘potei rivvede re tholte cose che misono ‘care. ° ? Una razza non si puo' considerare’ disgiunta ‘@el on dove nasece, abita e muore. Tra 18 gente-ed il vaesaggE10 © che la cir conda, sorgono delle scambleyoli e misteriose vie di contatto. i "Sess** riviai i miei monti, e :la°*mia .valle, e cerbe nebbioline legsere-theé scloglie 5 oe ANE la sua “St “Levano. a poco piena a nel poco, mitidezza. mattino, e voi finché vedete Tnoltre ebb iti SOLE la terra’che ta sensazione ‘che si sorge le rivela: nel della prima= vera, come e' da noi,':1a mutevole, e divina stagione, che da! ad un medesimo tempo stupori, eccitaziona: senza ‘senso, “: ilanguori* che vi estenuano in dunghi sonni. Poiche', come anche voi avrete osservato, vi sono persone che portano in loro il senso inte ro di una stagione, e lo’ rivelano a colui che bene intende 6 si e* messo.in istato di grazta’ con la Sa | La nostra ra \BAZZa,. era arpunto | ta ‘raffigurazione carnale * dedla primavera, | | Essa .continuava a sedere_ timobize, mentre nella mia mente* sorgevane infinite fa intasie 7. la donna 6 1a musica’, ‘sono per me* le piut potenti risorse pér combattere contro la piatta uniformita’ e la razionalizzazione dei tempi. essed due neraviglic * ay. ae ~- x " aad 4 ; |