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Show 'Liattesa-nei va che nenté. voli, eLorni: precedenti eSsSo dovesse: ‘essere Fuori delle case la letti, faccendate. sedie Ma e le la Pasqua, nel mio paese! Pare~. abbandonato..come per una alluvione immi-. roba veniva accatastata in disordine; ta | donne vi.si muovevano a togliere 1'illusione di.ogni in mezzo disastro, rapide: ed af. bastava Al*.. canfo di qualcuna.di. esse, 0 le grida giolose dei bambini che gode+ vano di questo’ tranbusto: ‘come’ di un. loro. ‘gioco .preferito. E il fiu- | me continuava’’a‘scorrere tranquillo, a Lato della strada,ed ancora *. donne cantanti: ‘sulla oor.’ oe oretin i panni con ‘baie furia primaverile.: = ::: Il nostro ‘fiunie’:- gti: aa un. pallido. ‘Celeste 6. costel. 41 nia. in*. quei giorni,: ‘nor ancora infiammato .come d'éestate. ‘Un cielo allegro* e che sembrav'a. straordinarftamente lontano, ‘percorso brata, tesastra i wdnti-dd-ura dalllaltra, e -che ‘trascina unu le parte puliti o messi vi-*': nuvole candidissime e-cangianti:.come impossibile deriva. Il ‘sole cucine, da un'aria ¢:le”’oolline verso 1a pianura* tlluminava gli: oggetti.di ad asciugaré.sulle-rive del . ad* rame del» fiume, e noi* Ssognuavamo di: misteriosi tesonri: di oro. evteseiag a da un Pope fortunato, dopo secoli-di oblio. .«js Noi eravomo. allora degli: KasVedwenta,. semplict ed ingenuise te non cleravamo..mai mossi. dal paiese.. Le cittal:c'erano: ancora scono-* Sciute. Da poco:xivevanio cominciato an. mettere le scarpe di‘ cuoio. ** Prima avevamo .calzato :ruvidi: zdecoli’.di legno o eravamo. uandnti ia e™ piédi nudi come i-.contadinis Ma, 2 tMalgrado la nostra -educazione,** compiuts mélls “Chiesx;:inon avevamo il senso. religioso delin grande* fest» imminentes Il -mirnucdlo della: morte: dt Cristoe della Sua ri-* surrezione; cicinteress:iva-poco é-ci-stupiva:.meno.s ‘Nella nostr.sem ‘plice fede,: pensavamo che: per ;Iddia queste cose. érnno. facili.come * un giocos Egli:-eraril :Signore ‘del Cielo e:delkln ‘terrae poteva ogni COSMe Quello che noi godevamo di questa festa;:era tutta la .manife-. Stazione spéettacolare cui:dava luogo da noi; ed il.sorgere delln ** nuova incantévoke stagione nel cielo; sukle colline:e sopra.tutto * : nei nostri cuoris Avévamo: gin! colto le violette lungo:i fossi. J1* loro profumo!cl avevagiat“inebriato ‘ins qualche -improvviso soffio.* di vento. Civeravimetdistesisull'erba guardando, con un» estenuata* felicital te: mobili'nuvole.:Di questeviolette avevamg formato dei* mazzokLini 6 li avevumo ports rt, con ardore,dnvanti alka immagine del ' la Madonna, ‘mormorando delle’ preghiere. E quasi con lo stesso ardo=. re,qusilcurio lo avevamo” recato,® ‘timidnmente c ‘Senza parole). abi’ no=-- stra prima passione amorosn. © | 4 Come io pense-.antorn con. ghoia aLlacprecesatone del venerai oe Santo!BE! uno. dei’ ricordi piu'. belli della mia giovinezza. Moite #* volte mi sono sorpréso + .sorridere, rivedendomi. nella: fresca forza* di allora. Ero SE es delle cose piut’ "pazzey’ nella — eee. Pu rita! Gi mente. ~~ ~- ; ' Per quel giorno, - 4 bhose Lappariva: Seen hGa to’ @ome una ragazza che v2 lle nozzé. L' interno delle starnze nbbacinave con’ il. binnco* dato di nuovo alle pxreti, ed i vetri delle. finestre, limpidissimi,| luccteavand al sole. I poggioli érono infiorati e rossi tappeti- pen. devino immobili sulle facci:te celle. case. Nelle vetrine delle botteghe, divanti ad immagini Bacre,’ ordevano: Lampade ‘multicolori.’ -; La seru d:.vinti' alle glungevi. con: LA sommn: curse deserte, aspettnzione chile porte -chiuse,’ di: tutti.» illumin:te Passavamo alle fi- , |